L'appunto del flebologo

Nella pianta del piede esiste la suoletta plantare venosa di Le Jars rappresentata da una spugna adiposa sottocutanea che racchiude una trama di arteriole, venule e laghi venosi, che costituiscono una riserva di sangue che ad ogni passo viene spinto verso l'alto.
Nelle persone con insufficienza venosa o venolinfatica o con alterata deambulazione (male appoggio plantare), tale riserva di sangue aumenta, provocando nel tempo alterazioni morfologiche e strutturali nel piede stesso.
Con l'utilizzo di ortesi plantari è possibile migliorare l'aspetto statico e dinamico, è necessario ricorrere ad opportuni materiali d'impiego per poter personalizzare ogni singolo caso che immancabilmente varia nella sua struttura e patologia.
Il silicone si rende particolarmente utile in quanto, avendo questo un'elasticità al carico, consente al circolo venoso ed arterioso di irrorare sangue a monte in virtù della compressione molecolare racchiusa nel plantare realizzato interamente in silicone, con relativi punti di scarico e sostegno delle volte trasversali, longitudinali e sottodigitali.

 

  L'intervento dell'ortopedico

Il piede è sede di svariate alterazioni morfologico-strutturali sia congenite che acquisite. Il dismorfismo è spesso la risultante di anomalie strutturali statico-dinamiche non solo dello scheletro, ma soprattutto del complesso muscolo-capsulo-legamentoso.
Tali strutture, come qualsiasi altra parte del corpo umano, possono subire delle modificazioni morfologiche e, di conseguenza strutturali, in seguito a sollecitazioni meccaniche imposte (vedi le moderne terapie in ortodonzia, gli allungamenti degli arti, ecc.). In quest'ottica trova il suo razionale l'ortesiologia al silicone mirata alla correzione di svariate deformità del piede.
La compatibilità meccanico-strutturale dell'ortesi al silicone, rispetto alla cute, riduce al minimo gli effetti indesiderati (vedi le lesioni da eccessiva sollecitazione, gli stimoli nocicettivi, ecc.). L'ortesi plastica in silicone, realizzata da mani esperte e, su specifiche indicazioni, risolve completamente e nel giro di pochi mesi, la maggior parte delle malformazioni nell' infanzia, grazie alla duttilità plastica dei tessuti presente in quest'epoca della vita. Tale tecnica, applicata all'adulto, arresta sicuramente l'evoluzione ed, in alcuni casi procura la regressione di svariate patologie (alluce valgo, metatarso addotto, dita a martello, ecc.). naturalmente l'utilizzazione di calzature non conflittuali per il piede e, se sussiste l'indicazione, l'adozione di un plantare per ottimizzare l'appoggio, contribuiscono a migliorare ulteriormente i risultati.

Dott. Marco Giangrande - medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia

 

Prima PaginaGlossarioConsulta l'espertoE-mailInformazioni

 

- Tutti i diritti riservati -